La scelta by Nicholas Sparks

La scelta by Nicholas Sparks

autore:Nicholas Sparks [Sparks, Nicholas]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788888320014
editore: Frassinelli
pubblicato: 2008-10-14T22:00:00+00:00


Quando si alzarono per sparecchiare, il cielo era punteggiato di stelle. Mentre Travis lavava i piatti, Gabby osservò il salotto, trovandolo meno «da scapolo» di quanto si aspettava. L’arredamento era accogliente ed elegante: divani di pelle color cioccolato, tavolini in noce, lampade d’ottone e, pur essendo in ordine, la stanza non rivelava l’ossessione maniacale per la pulizia. C’erano riviste impilate a caso sopra il televisore e un leggero velo di polvere sullo stereo, che le parve per qualche ragione adeguato. Alle pareti, al posto dei quadri, locandine di film che riflettevano un gusto eclettico: Casablanca da una parte e Die Hard dall’altra, con accanto Mamma, ho perso l’aereo. Sentì che veniva chiuso il rubinetto in cucina, e un attimo dopo lui entrò.

Gli sorrise. «Pronto a immergere i piedi?»

«A patto che non ti scopri troppo.»

Tornarono fuori e Travis tolse la copertura della vasca, mentre lei si sfilava i sandali. Pochi istanti dopo erano seduti l’uno accanto all’altra a dondolare pigramente le gambe nell’acqua calda. Gabby alzò gli occhi verso il cielo.

«Che cosa stai pensando?» le chiese lui.

«Guardo le stelle», rispose. «Ho comperato un libro di astronomia, e voglio vedere se mi ricordo qualcosa.»

«Riesci a distinguerle?»

«Solo le costellazioni maggiori. Le più ovvie.» Puntò il dito verso la casa. «Sali dritto dal comignolo per circa due palmi e trovi la cintura di Orione. Sulla spalla sinistra di Orione c’è Betelgeuse, mentre il suo piede destro si chiama Rigel. Ha anche due cani da caccia. La stella luminosa da quella parte è Sirio, che fa parte del Cane Maggiore, mentre Procione appartiene al Cane Minore.»

Travis individuò Orione ma, pur cercando di seguire le sue indicazioni, non andò oltre. «Non sono sicuro di riuscire a vedere le altre due.»

«Non ci riesco nemmeno io. Però so che sono lì.»

Indicò un punto alle spalle di Gabby. «Vedo il Grande Carro. Proprio lassù. È l’unico che trovo sempre.»

«È conosciuto anche come Orsa Maggiore. Lo sapevi che la figura di un’orsa è stata associata a quella costellazione fin dall’era glaciale?»

«Sinceramente no.»

«A me piacciono tantissimo i nomi, anche se non sono ancora in grado di riconoscere tutte le costellazioni. Phoenix, Berenice, le Pleiadi, Antinoo, Cassiopea... sono musicali.»

«Presumo che questo sia un tuo nuovo hobby.»

«Più che altro è un buon proposito, seppellito sotto i detriti della vita quotidiana. Ma per un paio di giorni mi ci sono dedicata seriamente.»

Lui rise. «Perlomeno sei sincera.»

«Conosco i miei limiti. Però vorrei saperne di più. Quando ero alle medie, avevo un professore che amava l’astronomia. Ci parlava delle stelle in un modo che le rendeva affascinanti.»

«Che cosa diceva?»

«Che osservare le stelle è come guardare indietro nel tempo, dato che alcune sono così distanti che la loro luce impiega milioni di anni ad arrivare sulla terra. Che noi le vediamo non come sono ora, ma com’erano quando sul nostro pianeta esistevano i dinosauri. È un concetto... stupefacente.»

«Doveva essere un ottimo insegnante.»

«Infatti. E imparai molto, anche se ormai ho dimenticato quasi tutto. Ma la sensazione di prodigio mi è rimasta. Quando guardo il cielo, sono consapevole che qualcuno ha fatto proprio la stessa cosa migliaia di anni fa.



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